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Descrizione

Il complesso strutturale che sorge alla Via Morelli e Silvati, capace di molte sale, una biblioteca aperta al pubblico e vari altri servizi di carattere sociale, deve la sua nascita alla tragedia del terremoto che il 23 novembre 1980 colpì in modo gravissimo i territori delle province di Avellino e Potenza.
Nella nobile gara di solidarietà che si aprì sin dal primo giorno della sciagura partecipò in modo attivo la triplice sindacale C. G. I. L. – C.I.S. L. – U. I. L. a seguito di una speciale raccolta di fondi ricavata dai propri iscritti.
I rappresentanti sindacali decisero così di realizzare nell’ambito delle due regioni terremotate, Campania e Basilicata, ben 23 Centri Sociali.
Aderendo all’iniziativa il Comune di Avellino mise a disposizione un suolo adeguato nella predetta Via Morelli e Silvati, allo scopo di realizzare un complesso ove tenere corsi, dibattiti, convegni e quant’altro utile alla vita dei lavoratori.
Avviati i lavori, gli stessi furono ultimati nei primi mesi del 1988, mentre l’intero complesso fu consegnato al Comune nel giugno seguente.
A gestire il Centro Sociale provvede il Comune di Avellino attraverso un Comitato di Gestione, secondo il regolamento approvato dal Consiglio comunale nel 1997.
Il Centro fu unanimemente intitolato alla piccola Samantha Della Porta, la più giovane vita troncata dal terribile sisma del novembre 1980.
La piccola Samantha era nata in Avellino il 12 agosto 1980 da Michele, nato a Montemiletto, e da D’Amelio Fernanda, nata a Montefredane, entrambi bravi operai residenti nel piccolo centro di Candida.
Ancora oggi il nome della piccola Samantha Della Porta evoca il grande dolore ed il vivo cordoglio di una provincia intera in una fase cruciale della sua storia.
Lo stesso nome ricorda, altresì, la grande solidarietà della classe operaia italiana dimostrata in un particolare momento ai lavoratori della provincia irpina.

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